Luogo della Cerimonia
La cerimonia avverrà nella Chiesa di San Giovanni Battista in Catanzaro.
La chiesa di S. Giovanni Battista sorge sul colle più alto (343 m. s.l.m.) del monte Triavonà, che da essa prende il nome.
L’edificio sacro fu costruito presumibilmente tra la fine del ‘400 ed ampliato intorno al 1532. La visita di Carlo III, che nel 1735 venuto in città volle visitare la chiesa, coincise con la concessione del titolo di Arciconfraternita al nobile sodalizio e con “Real rescritto” ai confratelli, presenti e futuri, il privilegio di fregiarsi del titolo di Cavalieri di Malta.
Da quel momento le insegne della croce gerosolimitana, sormontata dalla corona reale, furono inquartate alla tiara e alle chiavi pontificie, stemma che ancora oggi si vede sull’arco santo della navata maggiore, sul paliotto dell’altare della Madonna di Costantinopoli nel transetto, nonché al centro del timpano della facciata.
La Chiesa si presenta oggi nella sua caratteristica impostazione tardo cinquecentesca, evidenziata dalla classica sovrapposizione rinascimentale degli ordini. Il portale seicentesco è decorato ai lati da due colonne di pietra verde di Gimigliano con basi e capitelli d’ordine ionico finemente scolpiti e realizzati in marmo bianco, sulle quali s’imposta un piccolo timpano spezzato. Al centro, in asse con il portale, una nicchia accoglie la statua del santo titolare di marmo bianco, scolpita a tutto tondo.
E' decorata inoltre da affreschi, realizzati nel 1910 dal pittore crotonese Sesto Bruno con scene della vita del Battista (la predicazione di S. Giovanni e il Battesimo di Cristo) e scene della vita di S. Giovanni Evangelista (l’apocalisse). Si segnalano all’interno: il cinquecentesco Crocefisso ligneo, e la tela della Madonna di Costantinopoli nel coro;la tela dell’Immacolata del ‘600 e l’Estasi di S. Teresa e il S. Francesco Saverio del ‘700 nel transetto; la tela della Madonna del Carmine e della Salus Populi Romani tra i santi Vitaliano e Giovanni Evangelista del XVIII sec. nella cappella di S. Giorgio il cui culto fu trasferito nel 1834 dall'antica chiesa regia altomedievale di San Giorgio distrutta dal terremoto del 1832; le statue settecentesche di S. Francesco di Paola, caratteristica per avere il volto, le mani e i piedi realizzati in cera, di S. Filomena in legno e con abito in velluto di seta verde di manifattura catanzarese, l’ottocentesca statua in cartapesta di S. Giorgio opera dello scultore catanzarese Vincenzo Pignatari.